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Trattamento Acque di Prima Pioggia

Nel nostro stabilimento vengono prodotte una serie di vasche di trattamento acque di prima pioggia prefabbricate che comprende sette tipologie di impianti in grado di servire superfici scolanti di area fino a circa 20.000 m2.
Tutti gli impianti della serie sono realizzati con l’impiego di pozzetti e di vasche monoblocco prefabbricate in cemento armato vibrato.
Nella posa in opera, tali manufatti vengono interrati a livello della condotta di drenaggio delle acque meteoriche di dilavamento e sopraelevati al piano di campagna tramite strutture di rialzo e di copertura carrabile o pedonale. Sulle coperture sono praticate aperture munite di chiusini in ghisa di classe adeguata e sufficienti in numero e disposizione a consentire l’ispezione e la pulizia delle vasche.

Cosa sono le acque di prima pioggia

Le discipline regionali finora emanate in materia definiscono le “acque di prima pioggia” come le prime acque meteoriche di dilavamento fino ad un’altezza massima di precipitazione di 5 mm, uniformemente distribuiti sull’intera superficie scolante, relativamente ad ogni evento meteorico preceduto da almeno 48 ore di tempo asciutto.

Tali acque contengono le sostanze inquinanti trascinate nel dilavamento della superficie scolante e quindi devono essere separate dalle successive (seconda pioggia) e, ove non recapitate in fognatura nera, devono essere assoggettate a particolare trattamento prima del loro scarico.
Per superfici poco inquinate (vie di transito veicolare, parcheggi, ecc.) viene in genere previsto un trattamento di sfangamento e disoleazione.
Per superfici più inquinate (depositi di prodotti, scarti, rifiuti, ecc.) può risultare necessario il ricorso ad un trattamento chimico .

impianto di prima pioggia

Modelli di vasche di prima pioggia

impianti_di_prima_pioggia

(1) Peso della vasca + peso della copertura carrabile / pedonale.
(2) Bacino di accumulo composto da due vasche affiancate.
(3) Area calcolata in base al volume utile del bacino di accumulo per un’altezza di precipitazione meteorica di 5 mm.

Tutti gli impianti della serie sono configurati e attrezzati in modo da operare in conformità con le dette norme.
Infatti le acque DI PRIMA PIOGGIA vengono separate da quelle successive e accumulate in un bacino interrato di capacità tale da contenere tutta la quantità di acque meteoriche di dilavamento risultante dai primi 5 mm di pioggia caduta sulla superficie scolante di pertinenza dell’impianto.
L’acqua accumulata viene rilanciata in fognatura nera o all’unità di trattamento ad opera di una pompa di svuotamento installata sul fondo del bacino a valle di una soglia che la tiene al riparo dalla fanghiglia che si deposita nella vasca. La pompa è munita di interruttore di livello a galleggiante.
A titolo di esempio, una vasca avente una capacità di oltre 52000 l, è in grado di accumulare le acque di DI PRIMA PIOGGIA provenienti da una superficie scolante di circa 10000 m2.

filtro a coalescenza
vasca di prima pioggia
vasca di prima pioggia

Funzionamento impianti di prima pioggia

Il bacino è preceduto e comunicante con un pozzetto separatore che è collegato (in entrata) alla condotta di drenaggio delle acque meteoriche di dilavamento e (in uscita) alla condotta di scarico della seconda pioggia e alla tubazione di comunicazione con il bacino di accumulo delle ACQUE DI PRIMA PIOGGIA munita di deflettore di sbocco a T che impedisce il riflusso delle sospensioni galleggianti.
La condotta di scarico della seconda pioggia è separata dalle altre due tramite uno stramazzo livellatore la cui soglia determina il livello dell’acqua nel bacino di accumulo delle ACQUE DI PRIMA PIOGGIA (ossia, quando il livello nel bacino raggiunge la soglia dello stramazzo, le acque meteoriche di dilavamento entranti nel pozzetto tracimano e defluiscono nella condotta di scarico diretto al corpo recettore).
In corrispondenza della condotta di entrata è installata una staffa che sorregge una sonda rivelatrice di pioggia.
La separazione tramite stramazzo della  dalla seconda è la soluzione più semplice ed economica ma impone un abbassamento della condotta di scarico della seconda pioggia rispetto alla condotta di entrata delle acque meteoriche di dilavamento che a volte non consente il recapito della seconda pioggia al corpo recettore non essendo disponibile il necessario dislivello fra le quote.
In questi casi, in luogo dello stramazzo, viene installata una valvola di chiusura automatica a galleggiante sulla tubazione di collegamento fra il pozzetto separatore e il bacino di accumulo delle ACQUE DI PRIMA PIOGGIA.
Tale valvola, realizzata in acciaio inossidabile, è costituita da un portello basculante movimentato tramite rinvii da un galleggiante appositamente tarato che chiude la tubazione di collegamento con il pozzetto allorché l’acqua nel bacino raggiunge un prestabilito livello.
La pompa di svuotamento del bacino di accumulo delle acque di prima pioggia viene attivata automaticamente da un quadro elettrico programmato con PLC sulla base del segnale della sonda rivelatrice di pioggia montata allo sbocco della condotta di immissione nel pozzetto separatore.

Quando la sonda segna la fine di un evento meteorico, il quadro avvia un contatore che dopo un certo tempo di attesa (48 ore meno il tempo di svuotamento) attiva la pompa.
Se durante il tempo di attesa si verifica un altro evento meteorico, il quadro riazzera il contatore per cui lo svuotamento del bacino viene operato sempre dopo 48 ore di tempo asciutto.
Una volta attivata la pompa, parte un secondo contatore che si interrompe quando l’interruttore di livello segnala il completo svuotamento del bacino.
Se ciò non si verifica entro un prestabilito periodo di tempo, il quadro attiva un allarme acustico per avvertire l’operatore di un possibile malfunzionamento della pompa.
Come già anticipato, il trattamento a cui devono essere sottoposte le ACQUE DI PRIMA PIOGGIA dipende dalla natura e dalla entità delle sostanze inquinanti depositate sulla superficie scolante.

Per superfici poco inquinate (vie di transito veicolare, parcheggi, ecc.) le vasche di prima pioggia vengono abbinate ad un separatore per liquidi leggeri preposto al trattamento di sfangamento e disoleazione delle acque di RECUPERO PRIMA PIOGGIA rilanciate dal bacino di accumulo.
La configurazione tipica degli impianti è illustrata nel disegno sovrastante mentre le modalità di abbinamento fra la vasca di RECUPERO ACQUE PRIMA PIOGGIA e il disoleatore sono riportate nella tabella sottostante.

impianti_di_prima_pioggia_2

Per piccole superfici scolanti, il disoleatore può essere ricavato nella stessa vasca contenente il bacino di accumulo delle acque di prima pioggia tramite interposizione di un setto divisorio interno.
In tal caso si può evitare l’impiego del pozzetto separatore e del quadro elettrico di controllo ricorrendo allo svuotamento in continua operato dalla pompa di rilancio delle acque di prima pioggia previo consenso dell’interruttore di livello. Poiché la pompa è in grado di svuotare il bacino nelle 48 ore, l’impianto opera nel pieno rispetto delle norme in quanto garantisce il rilancio al trattamento di tutte le acque di prima pioggia.
Una speciale valvola a galleggiante, collegata alla condotta di entrata delle acque meteoriche di dilavamento e alla condotta di scarico della seconda pioggia, impedisce il trascinamento delle sostanze inquinate galleggianti da parte della seconda pioggia.
La valvola, interamente realizzata in acciaio inossidabile, è costituita da un fondo galleggiante che, guidato da apposite slitte, risale man mano che aumenta il livello dell’acqua nel bacino. Una volta occlusa l’apertura di accesso al bacino, tutta l’acqua entrante fuoriesce direttamente nella condotta di scarico della seconda pioggia.Per superfici particolarmente inquinate (depositi di prodotti, scarti, rifiuti, ecc.) può risultare necessario il ricorso ad un trattamento chimico. Così è stato nel caso dell’impianto di trattamento delle acque meteoriche di dilavamento delle superfici scolanti (20000 m2) dello stabilimento Calce San Pellegrino di Narni.
Essendo inquinate da residui di calce, tali acque presentano un elevato valore del pH ed un alto contenuto di solidi sospesi difficilmente separabili per sola gravità. Pertanto è stato realizzato su commessa dell’azienda un impianto composto da una vasca di RECUPERO ACQUE PRIMA PIOGGIA da 100 m3 abbinata ad un depuratore chimico-fisico dimensionato per una portata di alimentazione di 2 m3/h. L’impianto consente di recuperare per usi interni allo stabilimento circa 100 m3 di acqua di seconda pioggia e di acqua di prima pioggia depurata.